L’idea
nasce dal desiderio di promuovere la cultura d’arte e degli artisti
contemporanei attraverso un progetto editoriale alla portata di tutti
(lo smartphone ce l’hanno un po’ tutti oramai) ma soprattutto che
consenta di far conoscere o approfondire percorsi estetici,
performativi ed artistici che molto spesso o fanno parte di
pubblicazioni ad “alto prezzo di copertina” o magari vengono
superficialmente trattati nelle riviste d’arte o negli studi della
Storia dell’Arte. E allora Stefano Donno, già editore de I
Quaderni del Bardo Edizioni, lancia la sfida progettuale che viene
accolta da subito dallo scrittore, poeta e critico d’arte Donato Di
Poce il quale omaggia la casa editrice chiamando i’iniziativa
editoriale i Quaderni d’Arte del Bardo. Il primo ebook d’arte o
d’artista Donato Di Poce lo dedica ad una grande artista
contemporaneo Jean-Michel Folon (Uccle, 1º marzo 1934 – Principato
di Monaco, 20 ottobre 2005) illustratore, pittore e scultore belga la
cui cifra è stata sempre individuabile nella poiesi di visi
uniformi, abiti spesso scuri, colori sfumati dal blu al malva con
predilezione per l'acquarello.
“Quando
muore un Artista e un poeta che ci ha lasciato dentro delle grandi
emozioni come Folon, ci si sente tutti un po’ più soli e più
poveri, ma noi che restiamo, abbiamo la fortuna di poter godere
ancora delle sue opere, del suo insegnamento e della sua lezione di
vita. In Italia Folon era molto conosciuto e molto amato non solo da
studiosi e critici come Giorgio Soavi, Cristina Taverna, Marilena
Pasquali, Aldo Grasso e altri, ma anche dal grande pubblico delle
nostre città che ha apprezzato stupefatto e incantato le sue
illustrazioni di libri, i suoi manifesti e murales pubblicitari per
OLIVETTI, SNAM, ITALGAS, GALLERIA NUAGES. Personalmente ammiro Folon
per il suo coraggio di inseguire sempre i suoi sogni, infatti nel ’55
interrompe i suoi studi di architettura e si dedica esclusivamente
all’arte e al disegno, o come quando nel 1990 rifiutando di
cullarsi sugli allori e godersi la meritata fama internazionale di
pittore e illustratore, inizia e vince la sua scommessa con la
scultura. E lo fa non solo con la forma più classica della scultura
(legno, marmo e poi la materia preferita, il bronzo) ma innestando
nella materia la sua capacità visionaria e la sua voglia do
sognare(come per l’altro grande artista belga Magritte), di volare
e di toccare il cielo, dimostrando a tutti che uomo libero, creativo,
invisibile, impalpabile e generoso fosse.” (Donato Di Poce)
Donato
Di Poce
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