Comunicato stampa
Zanoni e Bigon(PD): “Caos Ulss 2, liste di attesa infinite e pazienti ‘galleggianti’.
La Regione garantisca il diritto alla salute e si confronti con i medici sul Cup unico provinciale”
Venezia, 24 ottobre 2019
“Otto
mesi per una visita nonostante la priorità indicata dal medico di
famiglia e la necessità di un esame specialistico entro trenta giorni.
Le attese infinite nella Ulss 2 stanno diventando la regola e non
l’eccezione, obbligando i pazienti, quelli che possono permetterselo, a
rivolgersi al privato. L’eccellente sanità veneta, nei fatti, non
garantisce il diritto alla Salute. E dubitiamo che il Cup unico
provinciale, che partirà dal primo gennaio 2020, possa essere la
soluzione”. Ad affermarlo i consiglieri del Partito Democratico Andrea
Zanoni e Anna Maria Bigon che hanno presentato due interrogazioni sulla
situazione nella Ulss 2.
“L’episodio
di Conegliano è solo la punta di un iceberg, segnalazioni ne arrivano
continuamente. È in forte crescita il fenomeno degli utenti
‘galleggianti’ che non trovano posto nei tempi dovuti e restano sospesi,
aspettando una chiamata dalla propria Ulss. Questa deriva, che in
provincia di Treviso ha assunto dimensioni preoccupanti, va fermata. Se
il medico di famiglia indica un’urgenza, la diagnosi deve essere rapida
senza però costringere le persone a una visita a pagamento. Ricordiamo -
insistono Zanoni e Bigon - che se le Ulss disattendono le impegnative, i
pazienti hanno diritto a un rimborso. Una magra consolazione, molti
però non lo sanno anche perché non vengono adeguatamente informati, e
non hanno neanche quella. Più volte il direttore generale dell’Ulss 2
Benazzi ha ribadito l’impegno di abbattere le liste di attesa, ma i
risultati finora non si sono visti. E difficilmente arriveranno con
l’entrata a regime dal primo gennaio del Cup unico provinciale, previsto
dalla fusione delle tre ex Ulss”.
Proprio
sul nuovo sistema di prenotazioni verte la seconda interrogazione:
“Come mai non sono stati coinvolti i medici del territorio? L’entrata in
vigore è tra due mesi, quindi occorre consultarli e in fretta. Pure il
segretario provinciale della Fimmg ha espresso perplessità
sull’operazione, sia nel merito che sul metodo. Il paziente
potrà scegliere se attendere un posto libero nella struttura più vicina
o spostarsi altrove per accelerare i tempi, un’opzione che può avere un
senso per chi ha un’urgenza entro 30 giorni, meno per le visite
programmate che coinvolgono soprattutto anziani, spesso non automuniti,
che quindi avrebbero bisogno di un accompagnatore per spostarsi da una
parte all’altra della provincia. È sbagliato agire senza una discussione
preventiva con i medici, poiché si tratta di decisioni ‘pesanti’ che
vanno a incidere sugli assetti organizzativi delle singole Ulss.
Chiediamo perciò alla Regione di ascoltare le loro perplessità e i loro
suggerimenti, affinché questa novità sia davvero utile agli utenti e non
una finta soluzione di un problema reale”, concludono Zanoni e Bigon.
Nessun commento:
Posta un commento