Comunicato stampa
Intergruppo Tutela Animali: “Cani avvelenati lungo il Piave da esche e bocconi, la Regione faccia rispettare la legge e fermi questa strage”
Venezia, 24 ottobre 2019
“Anche
la Giunta Zaia faccia la propria parte per far rispettare la legge e
metter fine alla strage di cani e altri animali lungo il greto del
Piave, uccisi con esche e bocconi avvelenati”. La richiesta è dei
consiglieri dell’Intergruppo per il benessere e la conservazione della
natura e degli animali Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon (PD), Patrizia
Bartelle (IiC) e Cristina Guarda (CpV) che hanno presentato
un’interrogazione a risposta immediata.
“Caccia
e fauna selvatica rientrano tra le funzioni della Regione, che ha il
dovere di intervenire per fermare non solo lungo il Piave, ma in tutto
il territorio veneto, questi atti criminali; ogni anno se ne contano a
centinaia. In passato le esche avvelenate erano consentite dalla legge
sulla caccia per uccidere volpi, lupi e tassi, considerati animali
nocivi. Evidentemente c’è chi non ha perso la cattiva abitudine,
nonostante sia sanzionata penalmente”, aggiungono i quattro consiglieri
dell’Intergruppo.
“A
Spresiano gli abitanti, con il sostegno dell’Enpa di Treviso, -
sottolinea Zanoni presidente dell’Intergruppo - hanno raccolto in pochi
giorni oltre mille firme per chiedere al Comune e alla Provincia di
Treviso una costante vigilanza, anche con fototrappole e bonifica
periodica, ricordando il drammatico episodio di Petra, una meticcia di
quattro anni morta per aver ingerito un boccone avvelenato in località
Palazzon. Si tratta di una pratica che comporta l’uccisione non solo di
animali domestici e d’affezione, il vero obiettivo infatti è la fauna
selvatica; volpi, tassi, gabbiani e poiane ammazzati a migliaia. Lo
scorso anno, il 25 giugno, un’ordinanza ministeriale evidenziava ‘la
necessità e urgenza di confermare misure di salvaguardia e prevenzione
ai fini del controllo e monitoraggio del predetto fenomeno’ proprio in
riferimento all’avvelenamento di animali con esche e bocconi.
Comportamenti proibiti e sanzionati penalmente dalla Legge 157/1992
sulla tutela della fauna selvatica agli articoli 21 e 30 sia dal Codice
penale agli articoli 544-bis e 544-ter”.
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