I Comitati degli Allagati della terraferma veneziana si riorganizzano e tornano a riunirsi.
Si sono ritrovati sabato 28/09/2019, tutti insieme, dopo tanto tempo, ma sempre combattivi, i rappresentanti dei Comitati dei cittadini allagati della terraferma: via Casona, Catene, via Filelfo, Favaro Veneto, Gazzera, via Motta e Rio Cimetto.
Dagli allagamenti del 2007 sono passati 12 anni ma i problemi segnalati all’epoca sono, purtroppo, ancora tristemente attuali.
I Comitati sanno bene che l’emergenza del rischio idraulico non è mai cessata, come ha dimostrato il recentissimo allagamento del 24 agosto scorso che, anche se ha interessato solo i residenti della Bissuola, nelle zone limitrofe al Parco Albanese, per tutti è risuonato come una sirena di emergenza, spingendo i diversi rappresentanti a riorganizzarsi, anche con chi, in questa occasione, è fortuitamente rimasto all’asciutto. “Paradossalmente, oggi, rispetto al 2007, la situazione è anche più grave”, sostengono i Comitati “in considerazione delle mutate caratteristiche dei fenomeni atmosferici e dell’aumento dell’incidenza demografica sul territorio. Infatti, negli ultimi anni, in terraferma si è cementificato molto, sia consumando nuove porzioni di suolo, che sviluppando in verticale le aree già edificate, costruendo condomini dove sorgevano case singole. Non sembra, però, che alla quantità di costruito siano corrisposti pari investimenti sul sistema di smaltimento delle acque”.
“Per questo ci siamo riattivati subito dopo il temporale del 24 agosto”, raccontano i rappresentanti dei diversi Comitati, “soprattutto quando abbiamo visto che, ancora oggi, dopo tutto quello che c’è stato, i cittadini sono stati costretti a presentarsi in Consiglio Comunale per ricordare all’amministrazione che esiste il problema! Questo è intollerabile! Oggi è toccato alla zona Bissuola, ma il problema riguarda tutti i cittadini della terraferma del Comune di Venezia e il Comune non può far finta di non sapere!”
Durante l’incontro, i rappresentanti dei vari Comitati hanno convenuto che, a differenza del 2007, oggi tutti i soggetti coinvolti (Comune, Consorzio di Bonifica e Veritas) dispongono di una conoscenza più approfondita del problema e delle soluzioni possibili.
“Non accettiamo che ad ogni allagamento i diversi amministratori si dimostrino sorpresi o impreparati, come se sul tema si tornasse ogni volta all’anno zero!
Riteniamo, invece, che il Comune, più di ogni altro soggetto, debba capitalizzare i 12 anni trascorsi dal 2007, riconvocando urgentemente il tavolo di confronto tra i diversi
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soggetti e i Comitati degli allagati - così come succedeva periodicamente con il Commissario straordinario per gli allagamenti - assumendone la cabina di regia, in quanto Ente più vicino al cittadino”.
I rappresentanti dei Comitati si sono dichiarati estremamente preoccupati in considerazione della scarsa attenzione che l’evento del 24 agosto scorso ha suscitato tra i diversi amministratori del territorio.
“Sappiamo che la Città di Venezia ha ricevuto da Stato e Regione risorse ingenti per la mitigazione del rischio idraulico” spiegano i rappresentanti dei Comitati, “eppure, oggi, nel 2019, con 20 minuti di pioggia, le nostre case si allagano di 50 cm di liquame. Allora, esigiamo che tutti i soggetti coinvolti, il Comune in primis, chiariscano a tutta la cittadinanza qual è la situazione attuale, cosa è stato fatto dal 2007 ad oggi, cosa resta da fare e quali soluzioni sono previste a breve, a medio e a lungo termine”.
“L’attuale amministrazione comunale ha dichiarato ufficialmente più volte di aver risanato il bilancio dell’Ente” incalzano i Comitati. “Quindi non può essere la mancanza di risorse ad impedire la risoluzione dei problemi. Allora, perché le nostre case continuano ad allagarsi? Ci aspettiamo delle risposte.”
Il coordinamento dei Comitati ha anche dichiarato che intende avanzare alcune richieste puntuali al Comune di Venezia, tra cui quella di istituire un numero telefonico dedicato, attivo 24 ore su 24, per segnalare le emergenze e le criticità in tempo reale, così come di dotare il territorio di un sistema di monitoraggio specifico per il rischio idraulico che non dipenda solo dalle segnalazioni dei cittadini colpiti.
I rappresentanti dei Comitati hanno chiuso la riunione con il programma di riconvocarsi a stretto giro e rinnovando l’impegno di tutti a proseguire uniti l’azione per ottenere risposte certe e soluzioni fattive a tutti i livelli.
Mestre (Venezia), 29/09/2019
Comitati degli allagati di: via Casona; Catene; via Filelfo; Favaro Veneto; Gazzera; via Motta; Rio Cimetto.
Si sono ritrovati sabato 28/09/2019, tutti insieme, dopo tanto tempo, ma sempre combattivi, i rappresentanti dei Comitati dei cittadini allagati della terraferma: via Casona, Catene, via Filelfo, Favaro Veneto, Gazzera, via Motta e Rio Cimetto.
Dagli allagamenti del 2007 sono passati 12 anni ma i problemi segnalati all’epoca sono, purtroppo, ancora tristemente attuali.
I Comitati sanno bene che l’emergenza del rischio idraulico non è mai cessata, come ha dimostrato il recentissimo allagamento del 24 agosto scorso che, anche se ha interessato solo i residenti della Bissuola, nelle zone limitrofe al Parco Albanese, per tutti è risuonato come una sirena di emergenza, spingendo i diversi rappresentanti a riorganizzarsi, anche con chi, in questa occasione, è fortuitamente rimasto all’asciutto. “Paradossalmente, oggi, rispetto al 2007, la situazione è anche più grave”, sostengono i Comitati “in considerazione delle mutate caratteristiche dei fenomeni atmosferici e dell’aumento dell’incidenza demografica sul territorio. Infatti, negli ultimi anni, in terraferma si è cementificato molto, sia consumando nuove porzioni di suolo, che sviluppando in verticale le aree già edificate, costruendo condomini dove sorgevano case singole. Non sembra, però, che alla quantità di costruito siano corrisposti pari investimenti sul sistema di smaltimento delle acque”.
“Per questo ci siamo riattivati subito dopo il temporale del 24 agosto”, raccontano i rappresentanti dei diversi Comitati, “soprattutto quando abbiamo visto che, ancora oggi, dopo tutto quello che c’è stato, i cittadini sono stati costretti a presentarsi in Consiglio Comunale per ricordare all’amministrazione che esiste il problema! Questo è intollerabile! Oggi è toccato alla zona Bissuola, ma il problema riguarda tutti i cittadini della terraferma del Comune di Venezia e il Comune non può far finta di non sapere!”
Durante l’incontro, i rappresentanti dei vari Comitati hanno convenuto che, a differenza del 2007, oggi tutti i soggetti coinvolti (Comune, Consorzio di Bonifica e Veritas) dispongono di una conoscenza più approfondita del problema e delle soluzioni possibili.
“Non accettiamo che ad ogni allagamento i diversi amministratori si dimostrino sorpresi o impreparati, come se sul tema si tornasse ogni volta all’anno zero!
Riteniamo, invece, che il Comune, più di ogni altro soggetto, debba capitalizzare i 12 anni trascorsi dal 2007, riconvocando urgentemente il tavolo di confronto tra i diversi
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soggetti e i Comitati degli allagati - così come succedeva periodicamente con il Commissario straordinario per gli allagamenti - assumendone la cabina di regia, in quanto Ente più vicino al cittadino”.
I rappresentanti dei Comitati si sono dichiarati estremamente preoccupati in considerazione della scarsa attenzione che l’evento del 24 agosto scorso ha suscitato tra i diversi amministratori del territorio.
“Sappiamo che la Città di Venezia ha ricevuto da Stato e Regione risorse ingenti per la mitigazione del rischio idraulico” spiegano i rappresentanti dei Comitati, “eppure, oggi, nel 2019, con 20 minuti di pioggia, le nostre case si allagano di 50 cm di liquame. Allora, esigiamo che tutti i soggetti coinvolti, il Comune in primis, chiariscano a tutta la cittadinanza qual è la situazione attuale, cosa è stato fatto dal 2007 ad oggi, cosa resta da fare e quali soluzioni sono previste a breve, a medio e a lungo termine”.
“L’attuale amministrazione comunale ha dichiarato ufficialmente più volte di aver risanato il bilancio dell’Ente” incalzano i Comitati. “Quindi non può essere la mancanza di risorse ad impedire la risoluzione dei problemi. Allora, perché le nostre case continuano ad allagarsi? Ci aspettiamo delle risposte.”
Il coordinamento dei Comitati ha anche dichiarato che intende avanzare alcune richieste puntuali al Comune di Venezia, tra cui quella di istituire un numero telefonico dedicato, attivo 24 ore su 24, per segnalare le emergenze e le criticità in tempo reale, così come di dotare il territorio di un sistema di monitoraggio specifico per il rischio idraulico che non dipenda solo dalle segnalazioni dei cittadini colpiti.
I rappresentanti dei Comitati hanno chiuso la riunione con il programma di riconvocarsi a stretto giro e rinnovando l’impegno di tutti a proseguire uniti l’azione per ottenere risposte certe e soluzioni fattive a tutti i livelli.
Mestre (Venezia), 29/09/2019
Comitati degli allagati di: via Casona; Catene; via Filelfo; Favaro Veneto; Gazzera; via Motta; Rio Cimetto.
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