Comunicato stampa
Processo Cosmo Ambiente, Zanoni (PD): “A Padernello e Noale 280mila tonnellate di rifiuti stoccati illegalmente,
anche la Regione e il Comune di Paese si costituiscano parte civile”
Venezia, 6 novembre 2019
“Il
27 novembre si aprirà il processo contro Cosmo Ambiente per traffico
illecito di rifiuti: la Regione ha intenzione di costituirsi parte
civile vista la gravità del caso?”. È quanto chiede Andrea Zanoni,
consigliere del Partito Democratico, annunciando anche un’interrogazione
a risposta immediata sulla vicenda dell’azienda di Noale, con il
sequestro da parte dei carabinieri forestali di Mestre di 280mila
tonnellate di rifiuti, di cui ben 200mila nella cava Campagnole di
Padernello di Paese.
“Le
accuse degli inquirenti sono gravi, ovvero aver miscelato materiale
contaminato, contenente metalli pesanti, con altri materiali, in modo da
diluire gli inquinanti e realizzare, con l’aggiunta di calce, leganti e
cemento, aggregati da utilizzare nel campo dell’edilizia e dei lavori
stradali. In alcuni casi è stata riscontrata anche la presenza di
amianto, quindi è uno scenario di potenziale forte rischio per la salute
dei cittadini e la tutela dell’ambiente. Mi aspetto che la Regione
prenda posizione, come hanno fatto non solo quattro associazioni
ambientaliste (Wwf, Eco-Istituto, Italia Nostra e Legambiente), ma anche
il Comune di Noale. Da quello di Paese, invece, nessuna notizia. Ciò è
inquietante visto che è il territorio maggiormente danneggiato! Speriamo
che da qui al 27 novembre la Giunta Uberti decida senza ulteriori
indugi di costituirsi parte civile. Ricordo che l’allora sindaco
Pietrobon, oggi vice di Uberti, ha la gravissima responsabilità politica
di aver siglato un accordo con persone indagate per reati ambientali
dalla Procura distrettuale antimafia proprio per fatti avvenuti a Cava
Campagnole”.
“La
Giunta comunale - evidenzia ancora Zanoni - scese a patti
sottoscrivendo atti pubblici, ancora prima del maxi sequestro dei
200mila metri cubi di rifiuti portati illegalmente a Paese da 10mila
camion, nonostante in quel sito fossero presenti 5mila metri cubi di
rifiuti contenenti amianto già oggetto di sequestro penale, salvo poi
fare marcia indietro proprio dopo il blitz dei Forestali. Dopo il danno,
spero che per i cittadini di Paese non ci sia pure la beffa: le
istituzioni adempiano a un loro dovere e si costituiscano parte civile”.
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