Comunicato stampa
Zanoni (PD): “Esalazioni di catrame a Paese, Morgano e Badoere.
La Regione monitori le possibili fuoriuscite di sostanze nocive e cancerogene dall’impianto di asfalto di Padernello”
Venezia, 21 ottobre 2019
“Il
problema non è solo il forte odore di catrame, tutt’altro che
gradevole, con cui da una ventina di giorni devono fare i conti i
residenti dell’area tra Paese, Morgano e Badoere, ma anche la possibile
emissione di sostanze potenzialmente nocive e cancerogene per salute e
ambiente. Per questo invitiamo Ulss e Arpav a fare un monitoraggio e,
se già effettuato, a comunicarne subito gli esiti”. È quanto chiede
Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico, in
un’interrogazione firmata anche dai colleghi Graziano Azzalin, Bruno
Pigozzo, Claudio Sinigaglia, Anna Maria Bigon (PD) e Cristina Guarda
(CpV). Nel mirino l’impianto di produzione di asfalti di via Vecelli di
Padernello di Paese, nella cava Biasuzzi. “Da tempo sindaci e cittadini
protestano, anche perché i macchinari si trovano a pochi metri dalla
falda affiorante della cava”, sottolinea il vicepresidente della
commissione Ambiente.
“Gli
impianti di conglomerati bituminosi come questo, alla luce del Testo
unico delle leggi sanitarie, rientrano tra le ‘industrie insalubri di
prima classe’; gli operatori inoltre possono venire a contatto con
sostanze chimiche che si liberano durante la lavorazione, gli
Idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), alcuni dei quali sono
riconosciuti pericolosi o addirittura cancerogeni, così come riporta uno
specifico rapporto dell’Inail sugli impianti di produzione di asfalto.
L’Aia (Autorizzazione unica ambientale) concessa dalla Provincia di
Treviso prevede il monitoraggio delle emissioni in atmosfera con precisi
limiti per numerose sostanze inquinanti, dagli Ipa alle sostanze
organiche, passando per cadmio, mercurio e biossido di zolfo, ma
l’elenco è davvero lungo. Trovo perciò bizzarre le affermazioni di uno
dei responsabili dell’impianto che avrebbe liquidato il tutto
descrivendo come semplice vapore acqueo l’emissione in atmosfera
provenienti dall’imponente camino. Considerata la situazione anomala che
va avanti da circa tre settimane, cosa ha intenzione di fare la Regione
per rassicurare i residenti e tutelare la loro salute?”.
“Questo
impianto, coperto da una autorizzazione della Provincia di Treviso del
2015, è tornato a produrre a pieno regime, dopo anni di riposo, a causa
dell’ingente richiesta di asfalto del cantiere della Superstrada
Pedemontana Veneta. Un immane cantiere che ha riattivato tutti gli
impianti presenti nella Marca sollevando le preoccupazioni dei
residenti, così come sta accadendo anche a Spresiano dove il gruppo
Mosole ha addirittura chiesto di quadruplicare l’attuale lavorazione”.
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