COMUNICATO STAMPA
Reading teatrale
GINETTACCIO
storia di un uomo giusto
di e con GIOVANNI BETTO e PAOLO PERIN
03 febbraio 2019 ore 17:00
Centro Polifunzionale Via Andrea Palladio Vidor (TV)
Organizzato dal
Comune di Vidor in collaborazione con Luisa Trevisi un nuovo spettacolo sulla
Giornata della Memoria: GINETTACCIO, storia di un uomo giusto; di e con
Giovanni Betto e Paolo Perin.
In occasione della
giornata della memoria, è ricorrente la messa in scena di storie legate al
dramma dell’olocausto.
In “Ginettaccio”,
spettacolo scritto a quattro mani da Paolo Perin e Giovanni Betto, si vuole
raccontare come nei momenti più bui della storia, anche se fievole, rimane
accesa la fiammella della compassione umana grazie a donne e uomini giusti.
Partendo dal
racconto dell’infanzia e dell’ascesa sportiva di Gino Bartali si arriva a
raccontare la storia (sconosciuta fino alla sua morte) del suo straordinario e
silenzioso lavoro, speso per salvare la vita di decine di ebrei.
Lo spettacolo è
intenso e leggero e dipinge con tinte dolci una semplice e straordinaria
vicenda, di un uomo straordinario e semplice.
In Ginettaccio la
straordinaria storia del ciclista toscano, viene recitata e cantata con tinte leggere
e poetiche, intrecciando vicende sportive e umane e raccontando il complesso
contesto storico degli anni quaranta del secolo scorso. Viene raccontata la sua
straordinaria storia non tanto mettendolo in scena in prima persona, ma
raccontandola attraverso la voce di Giorgio Goldenberg, ebreo, che durante la
guerra era ancora un ragazzino e se ne stava nascosto nella cantina di una
delle case di Gino Bartali, insieme ai genitori e alla sorella più piccola.
La parola agli autori:
Giovanni Betto: “Da 9 anni portiamo in giro "La notte" di Elie Wiesel, ma sia
io, sia Paolo, stavolta volevamo fare una
svolta di 180 gradi: non più parlare del male, bensì volgersi al bene. Nella
convinzione che volgere lo sguardo al bene sia più fecondo che concentrarsi sul
male. E allora abbiamo cercato una storia, forte, che andasse in quella
direzione. E abbiamo incontrato Gino.”
Durante gli anni
del secondo conflitto mondiale il regime fascista inizia la persecuzione nei
confronti degli ebrei italiani e porta l’Italia intera nel buio più nero della
guerra. Donne e uomini giusti, tra i quali Gino Bartali tennero viva la
compassione umana e in svariati modi traghettarono il paese intero verso un
nuovo e lungo periodo di pace.
Paolo Perin: “Dopo anni di spettacolo che
parla dell’orrore dei campi di concentramento volevamo affrontare la stessa
questione però da un lato diverso, da un lato che mettesse in evidenza la
corresponsabilità in tutta questa vicenda del popolo italiano e anche che la
analizzasse un po’ dalla parte di coloro che hanno tenuto la speranza accesa:
la speranza che si poteva ripartire in un modo diverso per un periodo di pace.
E Bartali è stato uno di questi. Noi pensiamo sia un messaggio che valga anche
per adesso che siamo in un periodo un po’ conflittuale, c’è bisogno di gente
che non si schieri con le bandiere ma che abbia sempre al centro la compassione
tra gli uomini.”
Giovanni Betto: Attore e
formatore.
Giovanni Betto si è formato con diversi attori e
registi, fra cui Mirko Artuso, Andrea Pennacchi, Ramiro Besa, Giacomo Rossetto,
Anna Tringali, sulla drammaturgia col regista e drammaturgo Giorgio Sangati,
sulla commedia dell’arte con l’attore Fabrizio Paladin e il Teatro del Norte di
Oviedo, sull’uso della voce con la coach Chiara Veronese.
Ora si dedica al teatro, alla lettura scenica e alla
formazione sulla lettura espressiva.
Con Effetti Personali Teatro debutta nel 2010 con “Un
principe, una volpe, una rosa”, liberamente ispirato a “Il piccolo principe” di
Antoine de Saint-Exupéry e nel 2012 porta in scena il monologo “Una colomba”,
di Luciano Colavero, testo finalista al Premio Riccione, per la regia di
Vincenzo Ercole.
Nel 2016 è nel cast del film “Finché c’è prosecco c’è speranza”,
nelle sale dal 31 ottobre 2017, di Antonio Padovan, con Giuseppe Battiston,
Rade Serbedjia, Liz Solari, Roberto Citran, Silvia D’Amico.
Paolo Perin
da circa vent’anni non ha più
vent’anni e suole definirsi "Cantastorie".
Soffia, pizzica e percuote
armoniche, chitarra e piccoli ammennicoli e per l’appunto racconta storielle di
funamboli in cielo, minatori pittori, decantatrici di oroscopi, meccanici
prodigio, becchini che ballano e di tanti altri eroi antieroi…
Ha fatto parte delle Paludi
Magiche dal 1995 al 1999 e dal 2000 è una delle quattro colonne portanti de
"I Lunatici" gruppo famosissimo soprattutto ad Oslo.
Nel 2009 incontra
(artisticamente) l'amico e attore Giovanni Betto, con cui mette in scena:
- "La Notte", di Elie
Wiesel, in memoria dell'Olocausto
- “Libera nos a Malo” di Luigi
Meneghello assieme a Betto e Marina De Carli
- “L’ammmore” reading musicale
che parla appunto di ammmore
- “La crisi” reading musicale sui
difficili giorni d’oggi
- “Rigore è quando arbitro
fischia” reading musicale sul mirabolante mondo del giuoco del calcio.
Nel 2015 nascono i “Calzini
Clandestini” (Paolo Perin voce, chitarra, armonica – Nicola De Pellegrin
Chitarra e voce – Mattia Magatelli contrabbasso e basso elettrico – Paolo
Callegaro batteria) che suonano le canzoni scritte da Paolo Perin.
A Marzo 2017 è
uscito il loro primo disco “Case chiuse”
Distribuzione dello spettacolo: Luisa Trevisi 347/8217393
trevisi.luisa@gmail.com
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