Fra mani
rifiutate di Pietro Romano
(collana Z
diretta da Nicola Vacca)
edito da I
Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
L’autore
siciliano nel Salento con due tappe a Lecce il 22 e il 23 febbraio 2019 al Fondo
Verri e al Museo Faggiano
L’autore
sarà accompagnato dai giornalisti Annibale Gagliani e Giovanna Ciracì
L’autore siciliano Pietro Romano
presenterà il suo nuovo lavoro a Lecce dal titolo Fra mani rifiutate (collana Z
diretta da Nicola Vacca) edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano
Donno con due tappe a Lecce. La prima al Fondo Verri di Lecce il 22 febbraio
2019 alle ore 19,00 presso il Fondo Verri di Lecce dove il giornalista e
scrittore Annibale Gagliani presenterà l’autore. La seconda tappa (si comincia
alle 18.30) al Museo Faggiano di Lecce in via Ascanio Grandi 56 dove la
giornalista Giovanna Ciracì dialogherà con l’autore.
“Il silenzio è la strada
attraverso cui l’anima si ricongiunge all’oltre. Se platoniche fossero le
nostre visioni, noi avremmo la forza di EsserCi per sempre, ma abbiamo scelto
di vestirci di carne… così, leggendo Romano, si riaprono le ferite dell’Essere
immutabile, che silenzioso taglia la vita. In questo caso, il disincanto
diventa sinonimo di saggezza. Non c’è libertà se non nella parola. Sono proprio
le mani della vita che ci hanno rifiutato e Romano ne è testimone. Ma sia ben
chiaro, i suoi versi si scagliano contro la lettura razionale che l’uomo fa
della sua esistenza, ossia, un susseguirsi di attimi che tendono verso un
traguardo. Bisogna tornare ad essere silenziosi per non farsi scacciare. Per
sopravvivere bisogna poetare anche in mezzo al rumore. La vittoria finale è la
morte, dopo di essa saranno ricordate solo le nostre parole… quelle scritte con
purezza.” (Martino Ciano su L’Ottavo)
"La poesia è la casa
delle parole e il poeta cerca la porta per potere abitare le sue stanze.
"Fra mani rifiutate" è il libro di Pietro Romano, un poeta che scava
nelle stanze delle poesia con l'intenzione di stabilire un contatto con le parole.
I suoi versi indicano attraversamenti, scorticano la realtà fino a cogliere
della sua forma tutta la scarnificazione che è necessaria a stabilire un
contatto con l'esistenza.La sua poesia, in questo senso, è colma di varianti
infinite che esplorano l'esistenza e i suoi campi minati. Il poeta prende tra
le mani la parola e con gli occhi vigili sul mondo, quasi a voler lasciare una
testimonianza, si insinua tra le pagine di quel "sentimento
dell'esserci", perché quello che conta nell'insensatezza di tutto è
lasciare una traccia. Fra mani rifiutate è il libro di un poeta consapevole
dell'importanza delle parole e del fatto che non ci sono parole all'altezza del
presente che ci inghiotte. Davanti alle ustioni del mondo il poeta ha il dovere
di inventare una lingua che brucia.Pietro Romano nelle sue poesie incendia le
parole, chiama lo spavento in cui siamo finiti con il suo nome e non fa sconti
al disincanto che ci assedia." (Nicola Vacca)
iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni
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