COMUNICATO STAMPA LEAL
FERMALI CON UNA FIRMA! PROSEGUE CON SUCCESSO LA RACCOLTA FIRME PER LA MODIFICA COSTITUZIONALE A TUTELA DEL BENESSERE ANIMALE
Sono
migliaia in Italia gli animali di ogni specie che quotidianamente
vengono maltrattati, torturati e uccisi. Le cronache non sempre
riportano questi reati perché vengono considerati reati minori o perché
sono reati sommersi.Anche quanto i colpevoli sono individuati,
denunciati e vanno a sentenza le pene sono sempre esigue rispetto alla
oggettiva gravità e alla crudeltà del reato commesso nei confronti di un
essere vivente e senziente. Tutto questo avviene perché se nel nostro
Codice Civile ci sono leggi che tutelano gli animali questa TUTELA non è
contemplata nella Costituzione. Per questo lo scorso 12 settembre LEAL
ha depositato in Corte di Cassazione a Roma una proposta di revisione
costituzionale di iniziativa popolare per integrare l’art. 117 che già
contempla la tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali
con la tutela del benessere animale.Come spiega l’avvocato David
Zanforlini legale di LEAL: “Verrà avanzata ai sensi dell’art. 71, II°
c., Cost. e della L. 25\05\1975 n. 352 e succ. modifiche; e nello
specifico all’art. 117, II° c., lett. S della Cost. dopo ‘tutela
dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali’ andrà aggiunta la
frase ‘e del benessere animale’. Questo perché manca completamente nella
nostra Costituzione un preciso diritto a tutela del benessere animale,
peraltro già previsto dal Trattato di Funzionamento dell'Unione Europea.
Questo vuoto normativo impedisce in concreto quella riforma delle norme
penali ed amministrative vigenti che sempre più cittadini richiedono a
gran voce, riforma che resta bloccata dalle norme ora in vigore che
considerano gli animali semplici cose.
Gian Marco Prampolini, presidente LEAL, sottolinea: “Gli
italiani ritengono che gli animali non siano oggetti e che la loro
tutela non possa essere solo quella a difesa della proprietà o del
sentimento umano per gli animali, ma che si debba tutelare il loro
diritto a non essere uccisi crudelmente o maltrattati. Una integrazione
che ci auguriamo venga accolta in modo da permettere ai giudicanti di
applicare pene più severe nei casi di maltrattamento animale
appellandosi al nuovo diritto che la Costituzione riconoscerebbe in capo
a loro”.
La
raccolta firme, che vedrà la sua conclusione il 2 aprile 2019 prosegue
con determinazione e con sempre più consensi per raggiungere le 50 mila
firme necessarie.
Le
sezioni LEAL sono attive nelle città di appartenenza per raccogliere le
firme e sensibilizzare i cittadini su questa importante integrazione
Inoltre è già possibile firmare in Municipio in tanti Comuni italiani
elencati sul sito LEAL (www.leal.it) e sui social, mentre stiamo estendendo questa possibilità a centinaia di Comuni in ogni regione italiana.
La
proposta LEAL il 21 ottobre è approdata anche in Comune a Milano dove è
stata presentata dal consigliere M5S Simone Sollazzo ai colleghi in
fase di dibattito libero.
LEAL
si dedica da sempre alla questione dei diritti degli animali e
patrocina il “Rapporto sul maltrattamento animale in Italia 2017” (http://www.leal.it/RAPPORTO- MALTRATTAMENTO-ANIMALE-2017- new.pdf)
che raccoglie in più di mille pagine i reati emersi perpetrati nei
confronti di ogni specie animale suddivisi per tipo di reato e regione,
precisando se il colpevole è stato denunciato e se c’è stata una
condanna. Il rapporto è stato pensato e redatto per divulgare l’entità
dei casi di reato verso gli animali affinché tutti ci si possa impegnare
ad ottenere le necessarie modifiche di legge, per contrastarli e punire
chi li commette.
Contestualmente,
a sostegno di questo importante progetto, LEAL ha lanciato sui social
la campagna di sensibilizzazione “Maltrattare un animale è un reato:
denuncia la violenza!” (http://www.leal.it/campagna- di-sensibilizzazione-leal- maltrattare-un-animale-e-un- reato-denuncia-la-violenza/)
Ufficio StampaSilvia Premoli
mob. 328 044 0635
animalpress@animalpress.it
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