mercoledì 31 ottobre 2018

"IMPEGNO e DISINCANTO" di Annibale Gagliani edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

COMUNICATO STAMPA
Comune di Milano - Municipio 6
Fondazione Gaber
Casa delle Arti Spazio Alda Merini
SABATO 3 NOVEMBRE 2018, ORE 18:30 presentano
"IMPEGNO e DISINCANTO" di Annibale Gagliani edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
Casa delle Arti - Spazio Alda Merini (via Magolfa 32 - MILANO)
Ospite Paolo Dal Bon (Presidente Fondazione Gaber) , introduce Diana Battaggia, modera Stefano Donno editore de I Quaderni del Bardo Edizioni). Incursioni musicali e poetiche a cura di Federico Montefusco  e Chiara Evangelista.

Con il Patrocinio del Comune di Milano Municipio 6,  Fondazione Gaber, Casa delle Arti Spazio Alda Merini SABATO 3 NOVEMBRE 2018, ORE 18:30 ci sarà la presentazione  del saggio "IMPEGNO e DISINCANTO" di Annibale Gagliani edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno nella Casa delle Arti - Spazio Alda Merini (via Magolfa 32 - MILANO). Ospite Paolo Dal Bon (Presidente Fondazione Gaber) , introduce Diana Battaggia, modera Stefano Donno editore de I Quaderni del Bardo Edizioni). Incursioni musicali e poetiche a cura di Federico Montefusco Chiara Evangelista.

CON LA PREFAZIONE DI MARCELLO APRILE, PROFESSORE ORDINARIO DI LINGUISTICA ITALIANA DELL’UNIVERSITÀ DEL SALENTO E RESPONSABILE DELLA LETTERA “D” DEL DIZIONARIO ETIMOLOGICO “LEI”

Esce in questi giorni il libro di Annibale Gagliani, «Impegno e disincanto in Pasolini, De André, Gaber e R. Gaetano», i Quaderni del Bardo edizioni di Stefano Donno. Quattro fuoriclasse del nostro Novecento: un professore, un filosofo e due poeti. In un frangente storico di profonda povertà valoriale e artistica, essi ci indicano la strada verso l’Umanesimo Nuovo, analizzando emozionalmente e asetticamente gli ultimi centosessant’anni d’Italia e del mondo Occidentale (bilaterale). I Quattro emanano una luce invincibile, in grado di penetrare nelle tenebre contemporanee che svuotano progressivamente l’individuo. La loro arte è disincanto allo stato puro: poesia, prosa, cinema, teatro e musica: le armi più potenti per sfuggire all’omologazione socioculturale del Duemila. Il 68 è un grosso inganno, le mode del mercato sono letali, la mancanza di sensibilità civile sempre più evidente. In questo viaggio disincantato, eseguito attraverso i testi, le fonti e le testimonianze più vicine agli artisti, si può rivoluzionare se stessi, abbracciando umanamente le incommensurabili profezie.
Per Gagliani la scelta di affidarsi a questi Quattro a-topos della parola, del silenzio e del suono non è casuale: «Essi sono i più attuali che la nostra cultura contemporanea abbia sfornato e lo saranno per sempre, come accade ai più grandi. Sono visionari, sensibili ed estremamente innovativi. Tutto l’opposto del 99% degli pseudo-artisti che navigano in mainstream oggi. Quest’ultimi narrano il falso: i tatuaggi, il look alla moda e l’aria dannata li fa sembrare all’avanguardia, invece sono obsoleti dentro. I veri narratori della nostra epoca e del prossimo trentennio sono PPP, FDA, GG e RG».
Come afferma Paolo Dal Bon – presidente della Fondazione Giorgio Gaber – all’interno del saggio, «Essi hanno “un’intatta percezione del dolore”. Sono tutti e quattro intellettuali degli ultimi, narratori delle ingiustizie terrene verso i più deboli e osservatori delle grandi contraddizioni dell’uomo contemporaneo».

I Quattro Profeti hanno in comune la letteratura di formazione e le battaglie combattute, contaminandosi a vicenda indirettamente. Pasolini ha profondamente ispirato, soprattutto con i suoi Scritti Corsari, Faber, Gaber e Rino Gaetano. De André e Gaber sono gli artisti di punta del Sessantotto e si sono ritrovati ad avere una determinante amicizia in comune: Luigi Tenco, che ha collaborato con tutti e due e dopo la sua morte ha cambiato la vita a entrambi. Riguardo Rino Gaetano, è cresciuto leggendo Pasolini, ascoltando De André e guardando Gaber a teatro.
In estrema sintesi, un professore delle arti, PPP, un poeta tradizionale aperto al futuro, FDA, un vero filosofo, GG, un poeta fantascientifico che stazionava già nel futuro, RG, hanno scelto la strada più ardua, non violentando loro stessi ed esprimendo un’arte di fortissimo impegno e disincanto sociale. Venivano criticati dagli “intellettuali” del potere, dalla gente frivola che ghettizzava i loro testi per evidenti deficit di sensibilità. Uniti, tutti e quattro, sono invincibili. Diventano un’arma dolcissima in grado di colpire e migliorare una generazione, quella dell’autore. Gagliani spiega le intenzioni del suo lavoro: «Se il saggio verrà letto da tanti giovani, magari si accenderà la curiosità di ascoltare con spirito nuovo i cantautori che cito, omaggiando di conseguenza l’opera totale di Pasolini. Allora sì, questo viaggio avrà un senso. Allora sì, ne sarà valsa la pena». 

«Il primo libro di Annibale Gagliani è lo sviluppo di un traguardo personale importante, lungamente pensato, sviluppato, limato, articolato negli anni precedenti, in cui l’autore ha esercitato una pazienza non comune ed è andato alla ricerca di fonti e interpretazioni che spesso sono testimoniali e di prima mano […]. Quando si ha a che fare con quattro icone riconosciute della cultura alta e popolare dell’Italia contemporanea non è facile dire qualcosa di nuovo, o anche semplicemente non è scontato evitare di scrivere quattro profili staccati e avulsi, estranei tra loro, tanti quanti sono gli artisti (tutti Maestri della parola, tre su quattro anche del suono) che l’autore ha illustrato in questo libro. Ne è venuto fuori un percorso duro, compatto, radicale; un insieme in cui appare chiaro, nelle persino ovvie diversità di espressioni, temi, percorsi (anche politici), epoche, che cosa unisce Pier Paolo Pasolini, Fabrizio De André, Giorgio Gaber e Rino Gaetano. Com’è giusto, Annibale Gagliani salta sulle differenze e nota affinità mai venute fuori prima, che però sono lì, pronte per essere scoperte».
(Dalla prefazione di «Impegno e disincanto in Pasolini, De André, Gaber e R. Gaetano», curata dal Prof. Marcello Aprile)

Annibale Gagliani nasce a Mesagne (BR) il 4 ottobre del 1992. Si laurea con lode in Lettere Moderne all’Università del Salento, dopo aver discusso una tesi sul linguaggio disincantato. È tra i vincitori della seconda edizione del Master in Giornalismo 3.0 di Nuovevoci Network, a Napoli. Comincia il suo sentiero narrativo ricevendo il premio della critica alla terza edizione del concorso letterario nazionale “Fuori dal cassetto”, per un racconto dedicato ai lavoratori dell’ILVA, “La vita è un viaggio favoloso”. Nel 2013 instaura una collaborazione con l’amministrazione del comune di San Donaci (BR) e diviene responsabile del laboratorio urbano “Officine Creative”, promotore della cultura di strada. Nel 2014 costruisce e organizza, assieme al Professore Marcello Aprile, la rassegna universitaria di seminari rivoluzionari, “Cafè Barocco Revolution”, che registra cinque edizioni. Nel 2015 lavora come reporter per la web tv d’Ateneo dell’Università del Salento, The Box Tv. Alla fine dello stesso anno si distingue come narratore al Workshop giornalistico di Sportitalia, a Milano. Nel 2016 diventa responsabile della sezione culturale di «Leccecronaca.it», dove racconta vizi e virtù del Tacco d’Italia. Alla fine del 2016 avvia una collaborazione con «Rompipallone.it», curando una rubrica video che fonde l’arte al calcio: “L’arte del gusto calcistico”. Nello stesso periodo è corrispondente di Radio Dimensione Italia per il calcio internazionale, editorialista di punta per «Sport in Condotta» e ospite della trasmissione leccese Piazza Giallorossa. Dal 2017 collabora con il «Nuovo Quotidiano di Puglia», raccontando l’ardente cronaca della provincia di Brindisi. Da gennaio 2018 narra di letteratura e politica per la rivista romana «L’Intellettuale Dissidente», e di musica e sport per il periodico «Contrasti». È conosciuto negli ambienti culturali salentini per le sue poesie anarchiche, che profumano di simbolismo e lasciano un sapore romantico sulle labbra. Tra i suoi modelli intellettuali, oltre ai Quattro Profeti del saggio «Impegno e disincanto», ritroviamo Albert Camus, Roland Barthes, Leonardo Sciascia, Eugenio Montale, Beppe Viola e Gianni Brera.  

iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
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martedì 30 ottobre 2018

I Balt Hüttar festeggiano in grande stile la notte delle streghe: fuori il nuovo singolo Dating a Witch!

I Balt Hüttar festeggiano in grande stile la notte delle streghe: fuori il nuovo singolo Dating a Witch!
 


 Halloween è alle porte e i Balt Hüttar non potevano lasciarsi sfuggire l’occasione di celebrare la festa celtica del Samhain nel modo migliore che conoscono: la band cimbra presenta infatti il nuovo singolo Dating a Witch, terzo estratto dall’album Trinkh Met Miar (Areasonica Records) nonché colonna sonora perfetta di una serata magica in cui può succedere di tutto, anche di innamorarsi di una strega!
Un percorso fortunato sul sentiero del folk metal costellato di tante opinioni a dir poco positive arrivate negli ultimi mesi dagli addetti ai lavori sul nuovo album della band vicentina: Alberto Vitale di Metalhead ha assegnato alla release un voto di 8/10 scrivendo "Con i Balt Hüttar musica popolare e metal si fondono con allegria e uno spirito vivo”, Francesco Longo di Italia Di Metallo ha premiato la dinamicità delle atmosfere scrivendo "Una buona pensata che, unita all’ingegno della band tutta nel metterla in pratica e alle idee proposte, ci dona un lavoro piacevole e interessante" e il pungente Wolverine di Metalwave ha definito il lavoro nel suo complesso come "un disco ben riuscito che non tarderà a conquistare il cuore di fan appassionati di epic e folk metal".
Con una lettera di presentazione così, l’unica cosa da fare è lasciarsi contagiare dalle armonie dei Balt Hüttar e cominciare a festeggiare la notte più paurosa dell’anno alzando il volume!Dating a Witch è in radio e su Youtube accompagnata dal videolyrics, Trinkh Met Miar invece è disponibile su iTunes e su tutti i migliori store digitali internazionali.

Web: www.lasuburbana.itFb: facebook.com/lasuburbanalab
Instagram: instagram.com/lasuburbanalab

lunedì 29 ottobre 2018

I Quaderni del Bardo Edizioni e Accademia Italiana Pellegrini (Lingua e cultura) per far conoscere gli autori Italiani in

COMUNICATO STAMPA
I Quaderni del Bardo Edizioni e Accademia Italiana Pellegrini (Lingua e cultura)  per far conoscere gli autori Italiani in Brasile con gli ebook
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In soli tre anni di attività editoriale i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno iniziano una nuova avventura editoriale di respiro internazionale anzi intercontinentale. Grazie all’intraprendenza del Direttore dell’Accademia Italiana Pellegrini (il link a fine comunicato) la Dott.ssa Ilaria Bisanti (salentina d.o.c.) che vive e lavora in Brasile come direttore dell’Accademia Pellegrini e la voglia di esportare cultura italiana all’estero dell’editore Stefano Donno ecco che arriva il primo ebook su Amazon Kindle. Ed ecco che The Doors, in direzione del prossimo whiskey bar: il libro di Giuseppe Calogiuri diventa un ebook per il Brasile e per tutti i lettori nel mondo di lingua portoghese. Si tratta di un’iniziativa nata nello spirito di portare avanti per la casa editrice un’idea di comunità letteraria che attivi collaborazioni e promuova cultura oltre i confini italiani. L’iniziativa ha incontrato il favore della Dott.ssa Ilaria Bisanti che ha voluto attivarsi anche per il futuro in una collaborazione che porterà gli autori interessati a farsi conoscere nella terra multicolore, multietnica e multiculturale del Brasile
“Ci vuole coraggio. Sì, ci vuole molto coraggio nel chiedermi di scrivere una prefazione a un libro su di una band degli anni '60. Perché, anche a voi che leggete, qual è il primo pensiero che vi viene in mente? Sicuramente uno di quegli insopportabili gruppi frikkettoni, hippie, pacifisti, lenti e insulsi sul modello di Mamas&Papas o Jefferson Airplane (ne sono certo). Per fortuna, anche in quegli anni terribili dal punto di vista musicale qualche luce affiorava nel buio. E, forse, una luce più di tutte, quella di The Doors! Ed è di questa luce che questo libro vi parla. Meglio, ve la racconta. E Giuseppe Calogiuri, conoscendo questa mia debolezza, ha saputo trovare lo strumento e il coraggio giusto. Ma, forse, è necessario andare per ordine... Il 4 gennaio 1967 The Doors pubblicano il loro primo album omonimo. Non siamo in un anno qualsiasi, quel 1967 segnerà la storia degli Stati Uniti, prima, e dell'intero mondo occidentale, poi. Già da qualche anno le forze armate di Washington combattono lontano da casa una guerra non ufficiale. Dall'inizio del suo mandato presidenziale, il “progressista” John F. Kennedy ha cominciato a prendere i ragazzi del suo paese per scaraventarli dall'altra parte del mondo. The Golden One (citando The Human League), figlio di una famiglia arricchitasi spropositatamente grazie al commercio illegale di alcol, ha precipitato gli Stati Uniti nel fango del Vietnam. Il suo successore, Lyndon B. Johnson, ha continuato il lavoro. Anzi, lo ha portato alle estreme conseguenze. Il 7 agosto 1964, il Congresso americano – approvando la H.J. Res. 1145 (conosciuta come la “Risoluzione del Tonchino”) – ha consegnato al Presidente un assegno in bianco per portare le truppe ovunque ritenesse necessario. È l'inizio della presidenza imperiale. E' anche l'inizio, in pratica, della coscrizione obbligatoria per i giovani americani. Quella carne fresca serve. È indispensabile per combattere nelle paludi e nelle giungle del sud-est asiatico. Nel 1968, saranno ben 500.000 i soldati impiegati in Vietnam (con infiltrazioni anche in Cambogia e Laos per inseguire i charlie). In questo clima, le Università sono le istituzioni che, più di altre, risentono della guerra. I ragazzi che “vincono” alla perfida lotteria della coscrizione hanno solo tre scelte: 1) accettare l'arruolamento; 2) scappare, magari in Canada (come Jack Nicholson); oppure 3) scegliere la strada dell'obiezione di coscienza. La terza è una scelta difficile, ti mette fuori dalla società e, per questo, ci vuole un coraggio enorme. Un campione sportivo all'apice della carriera rifiuterà più volte l'arruolamento e il 20 giugno del 1967 sarà giudicato colpevole di tradimento. Quell'uomo era Muhammad Ali! Una nuova strada doveva essere trovata. E qui la musica sarà fondamentale come mezzo di aggregazione per tutti coloro i quali volevano fare qualcosa. Il 1967 regalerà alla costa occidentale degli Stati Uniti la Summer of Love e al Vecchio Continente la spinta alla rivolta studentesca, che in Europa inizierà nel maggio dell'anno dopo. La scintilla partita dall'Università di Berkeley, in California, diventerà fiamma viva in altri atenei, per trasformarsi in incendio a Parigi. Il Monterey Pop Festival del giugno 1967 sarà il pretesto che permetterà agli studenti di unirsi, confrontarsi e cogliere tutti i segnali che artisti come Jimi Hendrix o The Who sputavano dal palco. Segnali che, in un modo o in un altro, volevano dire rabbia. Beh, The Doors sono figli e, insieme, strumento di quella rabbia e di quella società americana che è confusa e terrorizzata dai suoi stessi leader. Una società che ha visto cadere i propri miti politici con l'assassinio di Kennedy, o quelli sportivi, con l'arresto di Ali, e che vede, continuamente, partire i propri ragazzi verso luoghi lontani e impronunziabili per tornare, poi, in casse avvolte dalla bandiera a stelle e strisce. Una generazione di giovani e adolescenti che si rifugia sempre più nelle droghe. Magari nuove droghe come l'LSD, che aprono nuove porte. E queste porte sono quelle già narrate da William Blake e che Jim Morrison, Ray Manzarek, Robby Krieger e John Densmore faranno proprie e attraverseranno con l'arroganza, l'incoscienza e la rabbia dell'età. Arroganza, incoscienza e rabbia che non si possono non condividere e abbracciare. Abbracciare anche da parte di chi, come me, è cresciuto con e nel punk, prima, e nella new wave, dopo. Un triade di valori e sentimenti che tutti insieme risiedono in quella prima prova discografica e che, qui, Giuseppe Calogiuri analizza e descrive con sapienza tecnica assolutamente invidiabile (almeno da parte di chi crede che conosciuti due accordi si possa e si debba formare una band!). Quello che avete tra le mani non è un ennesimo libretto sulla band di Los Angeles, no. Sono pagine che vi faranno fare un passo avanti sulla strada della conoscenza di un album fondamentale. Un disco con veri gioielli. E alcuni sono gioielli sfrenatamente gotici: come non citare la bellezza fulminante di The Crystal Ship. Pezzo che, per il chiaro riferimento a leggende celtiche, avrebbe sicuramente fatto innamorare i membri della Confraternita Pre-raffaellita di vittoriana memoria. Il dolore che trasuda freddo e umido da End of the Night o l'incestuoso sangue che sgorga da The End. Pezzo, quest'ultimo, che non può non ricordare In Cold Blood di Truman Capote e a causa del quale, soprattutto, sono certo, il Re Inchiostro Nick Cave avrebbe venduto l'anima per poter scrivere una murder ballad come quella. Insomma, ora basta, inutile aggiungere altro. Giuseppe Calogiuri vi ha invitato, vi ha aperto le porte e, come avrebbe cantato Ian Curtis: “This is the Way... step inside!” (Prefazione di Daniele De Luca)
Giuseppe Calogiuri (1978) è nato a Lecce e qui vive e lavora come avvocato specializzato in diritto d’autore e degli artisti. Alla professione affianca l’attività di chitarrista ed ha all’attivo un decennio di militanza nella prima tribute band salentina dei Doors, con la quale ha portato il sound della band di Los Angeles in giro per la Puglia. Giornalista e scrittore, tra i suoi lavori “Una buona giornata” (premio “Corto Testo”), “Tramontana” (Lupo Editore, 2012), “Cloro” (Lupo Editore, 2016).
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iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
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laria Bisanti Diretora/Direttrice Tel. +55 19 3233-4445
www.accademiaitaliana.com.br

NYLON Vincitori di Rock Targato Italia 2018 in anteprima nazionale su ALL MUSIC ITALIA con il videoclip “L’INDECENTE”

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Milano, 29 ottobre 2018
Comunicato Stampa


NYLON
Vincitori di Rock Targato Italia 2018
in anteprima nazionale su
ALL MUSIC ITALIA
con il videoclip
“L’INDECENTE”

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S’intitola “L’indecente” il primo videoclip della band pavese NYLON da oggi in anteprima nazionale su ALL MUSIC ITALIA. Il singolo sarà rotazione radiofonica a partire dal 5 novembre.

Si può dire che “L’indecente” rappresenti il manifesto della band. Con il suo incipit “Sai che impudenza: la pretesa di cantare una canzone originale”, i Nylon lasciano trasparire la volontà di non calarsi in stereotipi che meglio si adattano alla società benpensante per costruirsi una loro identità.

Del resto la canzone stessa, a cavallo tra cantautorato e ritmi gitani, racconta di vite bohémien, di donne, di seduzione. Il videoclip, girato tra le strade e i pub di Pavia, richiama lo stesso tema, sposandosi con la musica e con il testo del brano.

“L’indecente” anticipa l’uscita dell’album "Quasi Fosse Una Tempesta" prevista per gennaio 2019.

“è divertente quello che chiami indecente”

NYLON

I Nylon nascono nel 2000 dalla collaborazione fra Filippo Milani e Davide Montenovi.
Per quasi una decade il progetto è consistito in un duo che ha portato nei locali del nord Italia i grandi classici del rock rivisitati in chiave acustica: un tributo culturale che ancora oggi costituisce un riferimento importante nella stesura delle composizioni.

Nel 2015 l’esperienza ha subito una svolta radicale, abbandonando il fronte delle cover in favore di una scaletta di brani propri inediti. Al duo si è aggiunto il violoncello di Adriano Cancro, portando il nucleo della band a tre elementi.

I Nylon vantano una stretta collaborazione con Roberto Re e Fabio Minelli, strumentisti noti della scena lombarda. Le diverse estrazioni dei musicisti creano un repertorio originale, in cui il genere cantautorato trova sostegno in arrangiamenti più elaborati che spesso hanno riferimenti ai generi più disparati (jazz, classica, manouche, folk, rock e hard rock).
Lo spettacolo ha una forte impronta teatrale, che mira a coinvolgere in modo diretto il pubblico per non lasciarlo semplice spettatore.

Il progetto riscuote i favori di critica e pubblico in ambito pavese, dove i concerti sono sempre sold out e dove la band ha ottenuto numerosi articoli e apparizioni su testate ed emittenti locali, radiofoniche e televisive.

I Nylon hanno aperto i concerti di vari artisti, fra cui Max Manfredi, le Luci della Centrale Elettrica, Roberto Angelini, Omar Pedrini, Alessandro Grazian.

Nel 2016 è uscito Antipasto Crudo, EP di quattro canzoni distribuito esclusivamente ai concerti.

Nel 2018 la band vince Rock Targato Italia.

A gennaio 2019 è prevista la pubblicazione del primo album della band "Quasi fosse una tempesta".

FRANCO SAININI
Ufficio Stampa DIVI IN AZIONE
Via Andrea Palladio 16 – 20135 Milano
Tel. 0258310655 – 3925970778
 

domenica 28 ottobre 2018

Due Minuti un Libro - settimana dal 29/10 al 036/11/2018

Lunedì
LEONE, Paola Mastrocola ha scritto una storia realistica e allo stesso tempo magica, in cui tutti cambiano senza sapere perché. Un romanzo essenziale e profondo, capace di sorprendere a ogni riga sul piano umano e letterario. Fino a un diluvio universale in minore, piccolo e gentile, che non distrugge niente ma rinnova e addolcisce il colore delle cose;

Martedì
RICONQUISTA IL TUO TEMPO, vinci le distrazioni. Riprendi il controllo delle tue giornate. Cambia la tua vita. Self-help;

Mercoledì
FIGLIE DI UNA NUOVA ERA, quattro donne, un secolo di storia: Figlie di una nuova era è il primo capitolo di una nuova, avvincente trilogia tutta al femminile. Romanzo;

Giovedì
SELVA OSCURA, «Un romanzo straordinario. Sono pieno di ammirazione» – Philip Roth;

Venerdì
LA STANZA DELLA TESSITRICE, Cristina Caboni torna con un libro dove i fili del passato e del presente si intrecciano. Dove gli abiti sono pieni di significati misteriosi. Dove i destini di due donne si incontrano per far volare i sogni, senza paura. Romanzo;

Sabato
TU CHE SEI DI ME LA MIGLIOR PARTE, questo non è solo un'eccezionale panoramica dell'Italia anni Ottanta e Novanta rischiarata dalla prodigiosa memoria mitopoietica dell'autore, ma s'impone come un maestoso, ironico e commovente romanzo di formazione.

sabato 27 ottobre 2018

Arriva l’esplosivo pop rock dei Picture Of Troy J: la band umbra al debutto discografico con il suo omonimo debut album.


Arriva l’esplosivo pop rock dei Picture Of Troy J: la band umbra al debutto discografico con il suo omonimo debut album.



Photo by Manuel Nibale

 
Preparatevi a saltare parecchio perché in radio sono arrivati i Picture Of Troy J! La giovane band umbra è pronta a presentare al pubblico il suo debut album omonimo targato Areasonica Records e accompagnato dal singolo Sounds From Underground.Influenzati dal rock, dal punk e dal pop cari agli ultimi trent’anni e ispirati da contaminazioni artistiche di un certo calibro, basti pensare ad Offspring e Green Day solo per citarne un paio, i POTJ propongono un pop rock veloce ed immediato seppure piuttosto elaborato e dinamico. Oltre 60 esibizioni alle spalle, tra cui l’opening ai Red Ska presso il Vidia Club di Cesena e il concerto alla Festa dell’Ingegneria di Perugia, e una grande presenza in radio seguite da interviste, ospitate, approfondimenti: i POTJ vantano la vittoria al Festival del Folklore presso Selci Lama, la conquista del premio del pubblico sia presso l’Anghiari Rock Contest sia presso il San Giacomo Rock Contest e la partecipazione al Tour Music Fest 2015, al Vicenza Rock Contest e al Pisa Rock Contest.Picture Of Troy J è un disco coinvolgente, caratterizzato da stacchi di batteria galoppanti e piacevoli armonie di tastiera. Accanto a brani più goliardici e divertenti, fatti non solo di metriche sostenutissime ma anche di racconti e peripezie adolescenziali, troviamo qualche sprazzo di malinconia: non vaghi messaggi profetici e standardizzati ma una collezione di brani genuini e veri che attingono alle esperienze e ai retroscena più significativi della stessa band.Il singolo Sounds From Underground, originale midtempo ispirata alle atmosfere festose del weekend, è già in radio e su Youtube con un videoclip esplosivo, l’omonimo disco di debutto dei Picture Of Troy J invece lo trovate su iTunes e su tutti i migliori store digitali internazionali!

Ufficio Stampa La Suburbana Lab per AREASONICA RECORDS..Record Label since 1999 
www.areasonica.com | facebook.com/areasonica | youtube.com/user/Areasonica 
RESPONSABILE UFFICIO STAMPAGaia PaolilloEmail: g.paolillo@lasuburbana.it

CARLO COLOMBO TRIO

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COMUNICATO STAMPA
Evento musicale
CARLO COLOMBO TRIO
Piazza Guglielmo Marconi, 31041 Cornuda (TV)
31 ottobre 2018 ore 19.00
La Degusteria dei Sapori di Cornuda, in collaborazione con Luisa Trevisi, organizza un aperitivo con concerto con il “Carlo Colombo Trio" per mercoledì 31 ottobre.
Oltre all'aperitivo sarà possibile anche cenare con un menù a base di zucca
I posti sono limitati quindi si consiglia prenotazione al nr. 339/8215367
Il gruppo è formato da Carlo Colombo pianoforte e voce, Renato Peppoloni batteria e cori, Giorgio Panagin contrabbasso e cori.
Il progetto Carlo Colombo Trio propone canzoni originali e cover in chiave jazz-swing dove Carlo Colombo, pianista e cantante, racconta storie di vita quotidiana accompagnato da stimati musicisti jazz a livello nazionale.
Questo tipo di spettacolo crea un’atmosfera d’altri tempi. La sonorità proposta è acustica, raffinata ed accattivante,
Si spazia dal suono classico swing anni '40-50 fino a sonorità anni '30.
Questa operazione vuole essere una scoperta o per alcuni una riscoperta delle sensazioni legate ad un genere immortale come lo swing.
Il repertorio è pensato per il ballo di coppia swing e lindyhop, nell'ultimo disco è presente la prima versione italiana autorizzata dall'editore originale di "Tain't what you do" (sigla universalmente riconosciuta dei ballerini di lindyhop).
Oltre al repertorio originale, si affiancano celebri cover in italiano ed inglese.
Grande spazio è dato alla musica ed ai musicisti che dialogando tra loro con i loro strumenti diventano veri protagonisti in questo spettacolo e non soltanto dei semplici accompagnatori, assicurando uno spettacolo godibilissimo anche dai non ballerini.
Il Progetto Carlo Colombo nelle sue varie formazioni ha suonato in diversi festival e rassegne jazz tra cui: Arezzo Jazz, Veneto jazz, Jazz & Wine a Gorizia, SanGiezz Festival a Termoli, e numerosi Jazz Club tra cui il "Chet Baker" a Bologna, Il "Vapore" a Marghera(Ve), "Jazz Club 900" a Venezia, "Osteria del jazz" e "Jumpin'Jazz Ballroom" a Milano.
Carlo Colombo.
Musicista autore e pianista trevigiano, classe 1970, si avvicina al pianoforte all'età di quattordici anni iniziando lo studio della musica classica.
Verso la fine degli anni 80 inizia con delle formazioni rock come tastierista e fonda nel 1989 l'H.S.H. band, formazione di rock sperimentale che ha ottenuto un discreto successo nei locali del triveneto; vince anche il primo premio al festival del video indipendente di Monza, sez. Videoclip, con il proprio brano "Televideo".
Per un anno è stato pianista del duo di cabaret "Caffè Sconcerto "che lo ha portato in giro per il Nord Italia in svariati spettacoli. Parallelamente al rock sperimentale e al cabaret, Colombo continua lo studio del pianoforte e si avvicina al jazz grazie ad una borsa di studio della C.E.E. vinta nel 1992 che lo porta ad una full-immersion di quattro mesi studiando con musicisti jazz di livello mondiale quali Harold Danko, Mark Egan, Vic Juris, Maurizio Caldura, Ares Tavolazzi, Bruno Cesselli ed altri.
Ora oltre al progetto swing italiano d’autore collabora come pianista e compositore in diverse formazioni che spaziano dallo swing alla musica elettronica.
Dal 2013 è direttore ed arrangiatore della "Portobuffolè Swing Orchestra".
SITO DI RIFERIMENTO:
PROFILO FACEBOOK:
Promozione e organizzazione: Luisa Trevisi 347/8217393 trevisi.luisa@gmail.com