venerdì 29 giugno 2018

Rassegna Stampa del 29/06/2018

- Usa, sparatoria in giornale nel Marylan: almeno 5 morti. Media: “Preso sospetto”. Reporter: “Sentivo killer ricaricare l’arma”.
Phil Davis, giornalista del Capital Gazette, con una serie di tweet ricostruisce cosa è avvenuto nella sua redazione: "Una sola persona armata ha aperto il fuoco colpendo diverse persone. Non c'è niente di più spaventoso che ascoltare questo mentre tu ti trovi sotto ad un tavolo".

- Consiglio Ue, Conte mette un primo veto: no a conclusioni senza migranti. “Nessun documento senza riforma di Dublino”.
Fonti di Palazzo Chigi a Bruxelles: “Niente ok senza nostre linee su migranti”. La riserva è arrivata sulla prima parte del documento su sicurezza, lavoro e crescita, in cui però mancava la parte sull'immigrazione. E' così saltata la conferenza Tusk-Juncker. Italia dice no alla proposta francese sugli hotspot ma apre a Macron: “Lavoriamo insieme”.

- Roma, intascava la tassa di soggiorno del Plaza: sequestrati 2 milioni di euro al padre della compagna del premier Conte.
Cesare Paladino, accusato di peculato, è l'amministratore del Grand Hotel Plaza, struttura a 4 stelle in via del Corso. Sua figlia Olivia, manager nella stessa struttura, è la compagna del presidente del Consiglio.

- Daspo ai corrotti, il fuorionda di Cantone a Pignatone: “Bozza testo incostituzionale”. Poi al Fatto.it: “Concetto ribadito anche al ministro”.
C’è un fuorionda in cui Raffaele Cantone definisce incostituzionale il daspo per i corrotti previsto dalla prima bozza della nuova norma anticorruzione studiata dal ministro della giustizia, Alfonso Bonafede. E lo fa bisbigliando all’orecchio di Giuseppe Pignatone, che concorda con la valutazione data dal presidente dell’Anac.

- Corruzione, procura di Milano: “Modo di acquisire gli elementi da parte di Anac rende inutili le nostre indagini”.
 È un vero e proprio attacco all'Autorità Anticorruzione quello contenuto nel bilancio di responsabilità sociale della procura guidata da Francesco Greco: "Soggetti già allertati". Contestato anche il ritardo con cui "numerosi illeciti da cui si potevano desumere fatti di corruzione" sono stati segnalati all'autorità giudiziaria. Il riferimento è probabilmente legato al caso Expo. Dall'Autorità guidata da Cantone nessun commento ufficiale ma filtra fastidio, meraviglia e stupore, per accuse generiche e non dettagliate. Il procuratore lombardo prova a disinnescare il caso: "Nessun intento polemico".

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