Gli oltre 2,5 milioni di tonnellate di ceneri provenienti anche dalla combustione di olio denso e gasolio - secondo la procura salentina che indaga su 31 manager - avrebbero dovuto essere smaltiti perché "contaminati da sostanze pericolose" come nichel, vanadio e ammoniaca: erano un rifiuto e non potevano essere utilizzate per la produzione di cemento. Ma sono state vendute a tre stabilimenti italiani e anche all'estero.
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